Dai giornali all’armonium: il viaggio di Lino e Maria

“…Lino, no sta pensare de sarare botega perchè la saria morte civile…” scriveva l’amica Augusta (maestra in pensione), in maggio, ma Lino e Maria, sposi dal ‘78, han chiuso! Eppure la storia continua, nella vitalità dei Trentin, tra manifestazioni di affetto verso di loro.
Abitano lì, accanto alla Madonnna della Pace, dipinta su marmo da Giuseppe Pupin nel1948, per il capitello sulla Val Gogna, al ponte di Poleo.

L’antenato Bortolo Sessegolo vendeva saponi, calze, spagnolette. rocchetti, frutta e verdura, poi subentrò nel 1933 la mamma di Lino, Maria Sessegolo. Nella bottega si trovava “dall’ago a l’elefante”: merceria, giocattoli, abbigliamento, articoli scolastici ecc. Nel 1944 il fuoco dei tedeschi e l’acqua dei pompieri rovinarono tutto. Dopo la ricostruzione, Lino quindicenne collabora coi suoi.

Negli anni ‘50 ecco anche i giornali, papà Luigi entra nel settore perchè chiude il chiosco. Nel ‘60 l’ampliamento, Lino è titolare con le sorelle Milena e Maria Giulia. Nel cuore di Poleo c’erano 12 negozi. Quando il vicino Consorzio – dove fu l’antica manifattura navette – chiuderà, l’incentivo commerciale calerà. I problemi invece aumentano… Si rinuncia all’abbigliamento: “il mercato era cambiato” dice Maria, ma i Trentin anche da pensionati restano al loro posto.

Oggi, nel bel locale chiuso ci sono ancora cose di cartoleria, passafili, corde e cassetti pieni di materiale da merceria. ”Per tutti restiamo persone di fiducia innanzitutto, da noi si fermavano anche per un consiglio, il nostro negozio a volte diventava un piccolo salotto culturale”, ora, Lino, potrà dedicarsi alla musica, esercitarsi per meglio accompagnare i canti in chiesa con l’armonium antico restaurato, trovato in Valsugana dal suo vecchio maestro.