Una sforbiciata al passato

Erano tante le forbici da affilare, che non sapevi dove metterle, quando ad agosto le fabbriche di Schio chiudevano, e invece per Madotto cominciava il periodo più… caldo di lavoro.

Decenni prima: i fratelli arrotini d’estate lavoravano il fieno in montagna e nelle altre stagioni giravano a sistemar forbici e coltelli. Poi, Stefano, Antonio ed Augusto Madotto lasciano la Val Resia, rinomata “terra di arrotini”, via dal Friuli in cerca di un luogo con potenzialità di lavoro, grazie ad imprese attive nel tessile. Augusto andrà a Gemona del Friuli, Antonio a Vittorio Veneto e Stefano infine a Schio.

Racconta oggi il nipote Giorgio: “Nonno Stefano andò in Macedonia dove lo raggiunse la nonna Anna e lì nacque mio padre Stefano, che nel 1955 aprì a Schio il primo laboratorio, poi anche negozio, in via Pasubio 23, con mia mamma Sabina Madotto… in Madotto, che ha aiutato prima lui e poi me, dal 2000.” Giorgio subentrò al papà nel ’95, spostandosi poi col suo negozio nel 1998, là dove la attività è cessata da poco, al 44 di Via Pasubio.

Da ragazzino imparò osservando il padre, acquisendo anche l’orgoglio, oltre che il mestiere di arrotino. Stefano aveva già proposto in negozio anche piccoli casalinghi, Giorgio aumenterà l’offerta con oggetti di marca, dal bel design, ma negli ultimi anni si torna alle origini: bella coltelleria, forbici di tutti i tipi. Sempre e comunque è il laboratorio il cuore dell’attività: lì dietro Giorgio, come i suoi avi, ridà vita alle lame.

Dai Madotto si riparavano rasoi elettrici, caffettiere, i pezzi di ricambio lì si trovavano sempre. Giorgio tiene a ricordare: “Lavorai anche in fabbrica, dopo le professionali, ma quando si nasce arrotino è bello tramandare la manualità tecnica di famiglia, e quando ho preso le redini della nostra piccola realtà artigiana, sono stato fiero di continuare”. E ora? In molti si domandano, così giovane, dove e se lo ritroveremo, soprattutto per una perfetta affilatura.
Lui ringrazia tutti e pondera il da farsi, nell’attuale meritato riposo (giorgio.madotto@gmail.com).